Sappiamo tutto, basta restare fermi un attimo ed ascoltare, arriverà la verità, urlata nelle orecchie, chiara, limpida come il cielo che stanotte si apriva su Bondi Beach.
Sappiamo dove stiamo sbagliando, sappiamo quali illusioni stiamo inseguendo, sappiamo quando ne usciremo sconfitti o quando riusciremo a vincere.
Ogni sfida è già decisa, si sa, anche se spesso non si vuole ascoltare.
Questa estate a Dicembre mi sballa il fisico, Cecilia mi ha appena detto che a Modena è nevicato, ed io quà, a qualche chilometro dal paradiso dei surfisti, provo invidia per quegli occhi che vedono bianco.
Chi viene a sapere del nostro viaggio ci dice che siamo pazzi, e più cercano di farmi paura più mi sale l’adrenalina, la voglia di sbattermi in mezzo al deserto, sotto un insopportabile caldo, mangiato dalle zanzare, con finalmente un traguardo giornaliero da raggiungere.
La città, il rifornimento, una doccia, dormire e ripartire.
La moto è arrivata oggi pomeriggio, domani o dopodomani andrò a ritirarla, l’amica, la compagna, l’amore, il ferro, il cavallo, la possibilità di compiere un viaggio.
Sydney è una città perfetta, così perfetta che non fa per me.
Tranquilla, ordinata, solare, calda e amichevole.
Fino ad ora ho visto solo due aborigeni, mi dicono che nel Northern Territory ne troverò a migliaia. Sono incuriosito, spero di non cadere nella banalità dell’uomo bianco alla ricerca del suo lato selvaggio.
Spero di crescere grazie ad una illuminazione inconsapevole, basterebbe uno sguardo, un lampo di luce che venga dal passato, da quel tempo in cui l’uomo era un animale, e la tribù un branco.
Sono le 17.36 in Italia, le 3 e 37 di notte quà.
Pensieri:
non chiedere a nessuno di amarti
non chiedere a nessuno di non amarti
L’amore non si impone,non si scansa,l’amore lo si subisce nella sua presenza e nella sua assenza.
Ciò che veramente tu puoi fare è amare chi merita di essere amato.
Non farti incantare dal nulla, dalla recita, dall’istinto del guaritore o del distruttore, lucido come l’incantatore di serpenti di fronte al cobra, perchè l’amore è velenoso. Pericoloso se non se ne ha domestichezza.
La luce della lampada illumina la tastiera, nemmeno un filo di sonno, forse è colpa del fuso orario, il letto alle mie spalle è un oggetto inutile, i miei amici sono lontani, la mia donna non è più la mia donna, due ragazzi stasera mi hanno detto che sono un uomo fortunato a vivere un avventura come quella che vivrò nei prossimi mesi, il mio “spirito” ha appoggiato il mento sulle mie spalle, non si accorge che lo sto guardando allo specchio, lui e la sua faccia che assomiglia alla mia se non fosse così scura.
E’ inutile che si nascondi ne sono certo, è un mezzosangue.
Non so che fare, vado a sbattermi sul letto, con gli occhi sbarrati, leggendo qualche libro, o chiedo allo “spirito mezzosangue” di dettarmi qualcosa?
“Spirito mezzosangue” dai due punti in poi il computer è tutto tuo, Prussia vi saluta, alla prossima:
A scrivere da qui in poi è lo spirito mezzosangue.
Buonanotte bambini, sognate i soldatini, il piccolo forte, il legno che brucia e l’avventura che è solo un gioco.
E’ solo questione di tempo.
Posso impadronirmi dell’uomo, lasciandolo leggero dondolare sulla sedia, come uno spirito di carne, sapete adoro questa cosa… la sostanza, adoro la possibilità di sbattere contro qualcosa.
Per questo uso queste dita che non sono le mie.
Ma lui è gentile e lascia che il mio cuore batta ancora, come se il suo sterno fosse una casa in affitto, e il mio spirito vestito da un abito prestato.
Voi aspettate la parola giusta , il pensiero che apre le porte, la verità che non si pensava, mentre io non posso che salutarvi alzando la mano destra e guardarvi negli occhi.
Per pochi che siete, siete, e per me è un grande onore avervi di fronte.
“Vogliate bene al mio amico Prussia.”