Il Marocco è uno dei paesi più suggestivi che abbia mai visitato e il suo ricordo mi accompagnerà per sempre.
Lasciate che vi porti con me in questo viaggio straordinario fatto di colori, musica e profumi.
Tangeri si trova sullo stretto di Gibilterra che divide Africa e Europa, un paradiso dove l’azzurro del cielo si fonde con il blu intenso dell’Oceano e con il verde del Mediterraneo.
Dopo poche ore sono già completamente innamorato di questa città…
Mi lascio stregare dalla Medina (il quartiere antico), un labirinto di stradine e dallo splendido Palazzo del Sultano.
È facile capire perché artisti come Delacroix, Matisse e Burroughs si sentissero a casa propria in questa città meravigliosa, ma è difficile credere che solo 16 km di mare la separino dall’Europa.
Poi è la volta del Garn Socco, un mercato pieno di vita dove trovo qualunque oggetto che l’artigianato locale possa offrire e gli stupendi Giardini Mendoubia, che ospitano un albero di oltre 800 anni.
Vorrei trasferirmi qui, ma il mio viaggio deve continuare, anche perché la prossima tappa è Chefchaouen e non me la perderei per niente al mondo.
Sulla strada mi fermo per una sosta a Tetouan, una città molto caratteristica con un Suq e un quartiere ebraico molto interessanti, ma non abbastanza per frenare la mia curiosità per Chefchaouen, così dopo poco sono di nuovo in marcia.
Chefchaouen mi accoglie con le sue case azzurre e uno sfondo di montagne: sembra di essere in un film.
Le mie aspettative non vengono deluse, e ringrazio il cielo di non essermi fermato a Tangeri perché mi sarei perso un vero e proprio tesoro.
Non è difficile capire perché questo gioiello fosse considerata una città sacra…
Oltre a essere un posto meraviglioso, è sorprendente: il fascino del Marocco qui si fonde con colori e architetture che mi ricordano l’Andalusia (anche lei ha un posto nel mio cuore).
Memore della lezione di Chefchaouen, dopo una notte mi rimetto in viaggio per essere sicuro di non perdermi le altre sorprese che il Marocco ha in serbo per me.
Andando vero Fes mi godo il panorama e mi concedo una visita veloce a Meknes e alla sua rinomata Medina.
Fes è la più antica capitale del paese, e ha un’aura densa di spiritualità.
I colori sono completamente diversi dagli azzurri di Chefchaouen, qui siamo sui toni di giallo che siamo abituati a figurarci quando pensiamo al Marocco.
Visito le splendide madrase Bou Inania e El Attraine, il mausoleo di Moulay Idriss e la città vecchia, per dedicare il pomeriggio alla città nuova, al Palazzo Reale e al quartiere ebraico.
Per spiegarvi il fascino di questi luoghi non basterebbe un articolo, servirebbe un libro intero.
A questo punto, la prossima meta che mi sono prefissato è Marrakech, ma sulla strada mi concedo la visita di un paio di villaggi berberi per essere sicuro di vedere tutto quello che questo itinerario mi può regalare.
Proseguo verso Ben Louedan per godermi paesaggi bellissimi, soprattutto il panorama sul lago formato dalla diga.
Una notte di riposo e riparto… Marrakech mi aspetta!
Prima però devi fare una tappa alle cascate di Ouzoud che mi sono state consigliate da tutti i miei amici che hanno avuto la fortuna di vederle.
Sono uno spettacolo estasiante, potrei stare a guardarle per delle ore.
Precipitano su tre livelli nel fiume sottostante creando un panorama degno di un quadro.
Arrivo a Marrakech e, nonostante la stanchezza, non riesco a star fermo un minuto.
La giro tutta e mi innamoro dei mercati, dei palazzi, ma soprattutto lascio il mio cuore a Piazza Djemaa el Fna dove incontro acrobati, giocolieri, cantastorie, venditori ambulanti e altri personaggi eccentrici.
Quando arriva la sera la piazza sembra una coreografia: i movimenti, i vestiti, la musica…
Potrei parlarvi del Marocco e di Marrakech per giorni, nonostante io ci sia stato poco più di una settimana, ma tutte queste parole non varrebbero quanto un consiglio: regalatevi questa esperienza straordinaria. Non ve ne pentirete.
Se siete interessati a fare anche voi questo meraviglioso viaggio scriveteci a: socialviaggi@gmail.com
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